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			Calvizie 
		  
		  
		  
		La 
		calvizie è sexy? 
		
		Secondo studi e ricerche 
		biologiche, i capelli sono completamente inutili e si potrebbe benissimo 
		farne a meno. Gli uomini e le donne del futuro, infatti, potrebbero 
		vedere i capelli esattamente come ora si vedono i peli, inutili e poco 
		igienici e saranno abituati, fin dall'infanzia, a radersi dai piedi alla 
		testa.  
		Per questo noi italiani potremmo definirci i precursori di una nuova 
		tendenza, quella della testa nuda, o quasi. Ma non è certo perché gli 
		uomini del Belpaese siano fashion victims, piuttosto, loro malgrado, 
		sono i loro ormoni e i geni a rendere le loro teste glabre così alla 
		moda. 
		Infatti, su 30 milioni di calvi (o quasi calvi) di tutto il mondo, 8 
		milioni sono italiani, e nelle nostre strade si conta che un uomo su 7 
		sfoggi (o nasconda) un capo liscio come la seta. Tra i più noti, oltre 
		al nostro neo presidente del consiglio, famoso per i suoi rinfoltimenti 
		primaverili, anche vip con più senso dell'umorismo, come Claudio Bisio e 
		Maurizio Crozza, che hanno fatto della loro testa calva un punto forte 
		del loro repertorio comico. 
		 
		Nella storia, però, i capelli sono sempre stati associati alla forza, 
		all'energia, alla virilità e alla fertilità. 
		Come nelle antiche tribù dell'oceano pacifico, in cui i neofiti potevano 
		togliere il copricapo di pelle e lasciarsi crescere i capelli solo 
		quando la loro potenza sessuale avesse raggiunto i massimi livelli. O 
		come i guerrieri masai, che nei capelli hanno forze magiche e poteri che 
		possono contrastare la natura.  
		Per i sacerdoti Ho, che vivono nei villaggi dell'Africa Occidentale, Dio 
		è nei loro capelli, al contrario dei monaci tibetani, che coi capelli 
		tagliano qualsiasi rapporto col sesso giurando castità totale. 
		 
		Anche le leggende raccontano che i capelli nascondano  misteriose forze.
		 
		E Sansone l'ha pagato con la sua pelle, quando la sua donna l'ha tradito 
		tagliandogli i capelli e lasciandolo indifeso a lottare contro i 
		filistei. 
		 
		Le più note calvizie della storia hanno portato alla sperimentazione di 
		diverse soluzioni: l'imperatore Adriano preferì dotarsi di parrucca, 
		Giulio Cesare puntò su riportini e corone di alloro e Mussolini 
		approfittò del cappello fascista.
		
		Oggi i capelli sono ancora 
		considerati importanti e quello della calvizie è uno dei problemi 
		estetici più sentiti dagli uomini. La perdita dei capelli è vissuta come 
		perdita di virilità o di giovinezza.
		
		Anche se Bruce Willis e 
		Yul Brinner smentiscono con forza qualsiasi teoria, finché i capelli 
		saranno considerati indice di sensualità e di virilità, è possibile 
		considerare la possibilità dell'autotrapianto.
		
		Curiosità storiche 
		sulla calvizie
		
		Nel 1461 Filippo il Buono, 
		Duca di Borgogna, fu costretto a tagliarsi i capelli per colpa di una 
		grave malattia. Una volta guarito, terrorizzato dall'idea di farsi 
		vedere dai suoi sudditi con il cranio rasato, promulgò un editto che 
		costringeva tutti i nobili della sua terra di farsi radere completamente 
		il capo.
		
		Gli antichi egizi, famosi 
		per la cura della loro igiene personale, lavavano i capelli 
		periodicamente. E per difendersi dal problema della caduta, che era 
		molto sentito all'epoca, usavano una soluzione di semi di fenugreek e 
		grasso di leone. Per i capelli grigi, invece, preferivano il sangue di 
		mucca nera fritto in olio, le uova di corvo e il grasso di serpenti
		  
		  
		  
		  
		  
		  
		  
		  
		  
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